Testimonianza commovente, raccontata da Atucà figlio del vento Indio di etnia Guaranì, della strage che si perpetra in Amazzonia: deforestazione e genocidio.
A cura della Dott.ssa Tiziana La Rocca
Lo scorso 16 maggio 2019 presso l’I.C. Nando Martellini di Roma si è svolto l’evento di Educazione Interculturale, la Scuola Giramondo.
In questo ambito ha avuto luogo l’iniziativa di sensibilizzazione del progetto “Conoscere l’Amazzonia” ideato da Atucà, Indio di etnia Guaranì testimone del genocidio del suo popolo, con lo scopo di generare consapevolezza delle risorse della natura, di far conoscere la situazione attuale della deforestazione in Amazzonia, di scoprire il valore della Cultura Indigena e il rapporto Natura/Uomo – Uomo/Cibo.
I ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno consentito lo svolgimento dell’evento:
- ATUCA’, per la testimonianza.
- La GUNA, per avermi invitata.
- La SCUOLA Nando Martellini, per la disponibilità.
Con immenso piacere ed emozione ho introdotto l’intervento di Atucà.
E’ stata un’esperienza unica e ricca di contenuti che ha visto l’incontro di due culture differenti ma aventi in comune la salute e l’ambiente: Atucà la cultura Indio e Tiziana La Rocca la cultura Italiana.
Atucà ha portato la sua testimonianza raccontando in modo coinvolgente lo scempio che continua a consumarsi nella Terra dove è nato: l’Amazzonia.
Quando ha raccontato delle crudeltà che lui ed il suo popolo hanno subito e subiscono si sono raggiunti momenti di altissima emozione che hanno toccato i cuori di tutti i presenti: alunni, docenti e tutti noi.
Gli alberi di diametro superiore ai sei metri distrutti con la dinamite con il risultato di una profonda alterazione dell’equilibrio che genera un caos mortale per tutte le specie sopravissute. Ai pochi indios scampati indenni all’esplosione li aspetta un destino molto più atroce. Essi per sopravvivere al caos devono allontanarsi da esso, talvolta questa esigenza vitale vuol dire morire, perché quel caos generato dall’esplosione della dinamite è causa di continue insidie: migliaia di ragni ed insetti velenosi, piante velenose, serpenti, puma, tigri, jaguari e tanti altri pericoli tutti accomunati da un equilibrio interrotto che genera morte. Anche il terreno è insidioso a causa dell’esplosione che produce buche fangose e profonde dove, nella fuga per la sopravvivenza, molti Indios vi muoiono per annegamento.
Questo è il triste e crudele scenario di stragi silenziose che da decenni si consumano in Amazzonia.
Atucà con il cuore in gola racconta con l’ausilio di strumenti ed utensili Indio tutto ciò, riproducendo i suoni della natura e catturando l’attenzione commossa di tutti.
Il racconto si fà sempre più emozionante e coinvolgente per il crudele vissuto che narra, si intravedono nei suoi occhi alcune lacrime e la voce gli si affievolisce per il dolore e la fatica ad emetterla.
Dal suo dolorosissimo addio alla sua terra nasce la nobile iniziativa di Atucà che esegue con alto spirito e profonda dedizione.
Atucà è l’ambasciatore dell’Amazzonia che non è un continente ma un vastissimo territorio vitale per l’esistenza dell’essere umano, il messaggio che porta è di amore, pace e riconoscenza verso la natura. Un messaggio che non conosce la parola rancore nonostante le atrocità subite.
Il modello di vita che Atucà trasmette è sintetizzabile nella regola delle 3R (Progetto di “Educazione alla Salute” Tiziana la Rocca) che grazie alla sua cultura e stile di vita applica in pieno:
- Rispetto di se stessi, Atucà ha 73 anni ma grazie al suo stile di vita ha il fisico di un quarant’enne.
- Rispetto verso gli altri, Atucà diffonde il messaggio di pace e amore non conoscendo il rancore.
- Rispetto dell’ambiente, Atucà e con lui gli Indios, secondo la loro cultura, sono la natura ovvero sono parte integrante della natura, quindi l’assolvimento delle prime due regole implica l’assolvimento della terza.
L’Amazzonia riveste un ruolo vitale per il nostro ecosistema tant’è che è definita polmone del mondo e come tale va preservata in toto ovvero in tutte le sue componenti: flora, fauna e Indios.